Ron Abuelo Centuria, punta di diamante di Varela Hermanos
LA BOTTIGLIA
E’ stato giudicato dalla rivista americana FORBES il migliore rum al mondo, ha vinto svariati premi in giro per il mondo ed è disponibile in quantità ristrettissime. Stiamo parlando del Ron ABUELO CENTURIA, un rum che ormai per gli appassionati italiani è diventato leggenda.
“La cosa più difficile nella creazione di uno spirit di qualità è ottenere un prodotto che sia al contempo morbido ed aromatico, è per questo che solitamente l’una delle due qualità viene sacrificata per l’altra… Abuelo Centuria è il perfetto equilibrio tra morbidezza e gusto ed è questo che lo rende il migliore rum che abbia mai bevuto“.
E’ così che Larry Olmsted, giornalista della famo sa rivista internazionale “Forbes”, definisce Rum Abuelo Centuria.
Il nome “Centuria”, dal latino “centum”, vuole celebrare il centenario della casa Varela, fondata nel 1908.
Abuelo Centuria, infatti, è la massima espressione dell’impegno e della passione del maestro ronero che, per creare questa “Reserva”, seleziona solo rum invecchiati almeno 30 anni con il metodo Solera.
Si propone con un packaging di impatto notevole, la cassetta in legno, i colori, e la bottiglia, che pur dando l’immagine di un cristallo di alta qualità non si discosta molto dalla linea dei rum Abuelo, mantenendo con questi ultimi un legame stretto anche a livello di impatto visivo. La capsula che avvolge il tappo è molto interessante, nonchè di notevole spessore, a lasciar intendere che nemmeno un pelo di evaporazione è consentita. Il tappo è di sughero e di buona qualità. Nel complesso il giudizio sul packaging è altissimo.
LA DEGUSTAZIONE
Ma veniamo alla parte importante, quella che più ci interessa, un bel vestito è nulla senza una bella donna che lo indossa (o un bell’uomo).
Verso nel bicchiere il rum, che da subito rivela un intenso aroma di legno. Sembra di essere stati d’un tratto catapultati all’interno di una bottega artigiana per la produzione di botti. Lascio che questa meravigliosa sensazione di legno si apra e dia spazio agli aromi.
Il rum si presenta di un bellissimo ambra bruno con riflessi rossastri, decisamente oleoso sulle pareti e con una notevole consistenza.
Al naso, via via che ha luogo il processo di ossigenazione, compaiono note di liquirizia, conserva di frutta esotica e speziatura dolce, cannella, anice stellato e macis in particolare, accompagnate da sentori decisi di legno, di caffè tostato e tabacco da pipa, il tutto amalgamato da dolci note di miele di canna e caramello.
Non resisto e ne consumo subito un sorso!
L’impatto al palato è burroso, morbido, ma non stucchevole. L’incredibile eleganza olfattiva viene confermata al palato, dove il prodotto rivela la sua notevole complessità. E’ sontuoso, persistente e chiude lunghissimo su un sentore di mandorla e pepe bianco con un piccolo retrogusto di anice stellato.
Gli do ancora qualche minuto per respirare, ha passato chiuso in botte gli ultimi trent’anni, ha bisogno di adattarsi di nuovo all’aria aperta. Rimetto il naso all’interno del bicchiere e…. sorpresa! Un’evoluzione decisamente gradevole. Il sentore di fondo di vernice, che aveva accompagnato le prime olfazioni, si è decisamente dileguato, dando spazio ad ulteriori note di speziatura, questa volta piccante e ad un piccolo sentore balsamico di fondo. Proviamo a riassaggiarlo ed anche al palato il prodotto risulta più speziato. Si fa avanti anche una bella nota di guaiacolo che va a compensare la burrosità iniziale ed il tannino si fa sentire in tutta la sua forza, a testimoniare il lungo contatto con il legno.
Io non sono solito battezzare Campioni del Mondo, ma sicuramente posso concordare con Mr. Olmsted sul fatto che il prodotto in questione è una eccezionale espressione di rum. Sicuramente una delle migliori espressioni di rum di origine spagnola che io abbia mai bevuto.
VARELA HERMANOS S.A. – LA STORIA
La storia della casa comincia, come detto, nel 1908, quando Don Josè Varela Blanco, un giovane immigrante spagnolo, apre il primo zuccherificio nella appena proclamata Repubblica di Panama, a Pesè.
Nel 1936, assecondando il desiderio dei sui tre figli, Manuel, Plinio e Julio, Don José inizia la distillazione del succo vergine di canna da zucchero per la preparazione di liquori, che si distinguono fin da subito per la loro qualità.
Oggi, un secolo dopo, la Varela Hermanos produce circa un milione di casse all’anno, circa il 90% della produzione nazionale a Panama e da lavoro a più di 700 persone, vantandosi di tenere la stessa tradizione familiare di distillazione, una solida struttura di produzione, la passione e la dedizione. Tutto il processo di produzione dei rum è fatto internamente, dalla coltivazione della canna da zucchero all’etichettatura.
In Varela oggi si distilla sia dal succo di canna vergine che da melassa. Ogni anno le piantagioni di proprietà producono circa 50’000 tonnellate di canna su una superficie di 800 ettari. Anche la linea di imbottigliamento è di proprietà. Nello specifico la Varela Hermanos ne possiede due, una a Pesè ed una nella Capitale. A pesè si imbottiglia prevalentemente Seco Herrano, mentre in capitale si imbottigliano Ron Abuelo, Ron Cortez e Gin Caballito. Tutti marchi di proprietà dell’azienda.