Rum australiano: storia, distillerie e novità a ShowRUM 2025

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Rum australiano- storia, distillerie e novità a ShowRUM 2025

Il rum australiano ha una storia sorprendente che affonda le radici nella stessa nascita della nazione. Il 26 gennaio 1808 si consumò la celebre Rum Rebellion, l’unico colpo di stato militare della storia australiana: il rum, all’epoca usato come moneta di scambio, era talmente importante da diventare un simbolo di potere politico ed economico. Un inizio che dimostra come questo distillato sia stato parte integrante della società australiana fin dai primi anni della colonia.

Già nella seconda metà dell’Ottocento la produzione di rum in Australia si fa più strutturata. Nel 1884 apre Beenleigh, nel Queensland, la più antica distilleria ancora attiva, seguita nel 1888 da Bundaberg, destinata a diventare un marchio iconico del Paese. Per decenni questi nomi hanno rappresentato lo stile classico del rum da melassa: rotondo, deciso e pensato per il mercato interno.

Negli ultimi anni, però, l’Australia sta vivendo una vera e propria rinascita. Alle distillerie storiche, produttrici di rum australiano, si affiancano oggi nuove realtà che interpretano il rum con un approccio contemporaneo. Nel Queensland la tradizione della melassa convive con progetti moderni, mentre nel New South Wales si sperimenta con il succo fresco di canna da zucchero, dando vita a distillati vegetali e sapidi. Si tratta di un metodo ispirato ai territori francofoni, che non può però essere definito legalmente “rhum agricole”. Questo mix di stili, insieme a fermentazioni più lunghe e imbottigliamenti a gradazione piena, ha portato a profili aromatici distintivi e a un’identità territoriale sempre più forte.

Il 2025 ha segnato un punto di svolta per la nuova scena del rum australiano. Alla San Francisco World Spirits Competition, il Coral Sea Strength – Distillers Edition del Queensland, prodotto da Burdekin Rum, ha ottenuto un prestigioso Double Gold con 98/100, un riconoscimento che lo colloca tra i migliori cane spirit non invecchiati al mondo.

Nello stesso anno, agli Australian International Spirits Awards di Melbourne, il Husk Rare Blend del New South Wales si è aggiudicato il Trophy come miglior rum e una medaglia d’oro con 95/100, a conferma di un movimento che non è più outsider ma protagonista. A completare il quadro ci sono marchi come Nil Desperandum e le nuove edizioni di Bundaberg, che contribuiscono a dare varietà e profondità all’offerta.

La forza di questi rum sta anche nel contesto naturale in cui nascono. Le piantagioni di canna da zucchero del Queensland e del New South Wales offrono una materia prima di altissima qualità, mentre i climi subtropicali accelerano i processi di maturazione in botte. Se ben gestito, questo fenomeno consente di ottenere rum intensi ma non eccessivamente legnosi, con un equilibrio tra freschezza e complessità che sta conquistando degustatori e giurie internazionali.

RUM AUSTRALIANO A SHOWRUM 2025

Questa evoluzione sarà protagonista anche in Italia. A ShowRUM 2025, il 21 e 22 settembre presso lo Spazio DUMBO a Bologna, gli appassionati avranno l’opportunità di degustare per la prima volta una selezione di distillerie di rum australiano, grazie al supporto di Andovina e Norman (aka Mr. & Mrs. Rum), accanto ai grandi classici caraibici e latinoamericani. Sarà l’occasione per scoprire dal vivo come l’Australia stia scrivendo un nuovo capitolo nella storia di questo distillato, portando nel bicchiere autenticità, sperimentazione e riconoscimenti di livello mondiale.

Saranno presenti nello specifico le seguenti distillerie di rum australiano:

  1. Capricorn Distilling Co. (Gold Coast, lavora sia con melassa che con succo fresco e fermentazioni complesse).
  2. Winding Road Distilling Co. (New South Wales, famiglia Awad, rums da succo fresco locale, approccio artigianale).
  3. Mt Uncle Distillery (Far North Queensland, rums da melassa locale, riconoscimenti internazionali).

Dal Rum Rebellion alle medaglie d’oro nelle competizioni internazionali, passando per distillerie storiche come Beenleigh e Bundaberg fino alle avanguardie di Husk e Burdekin, il rum australiano ha compiuto un viaggio lungo oltre due secoli. Oggi non è più una curiosità periferica, ma una realtà in fermento che merita di essere conosciuta e degustata, anche in Italia.

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