Rum e…. marinai

Quanto il rum fosse presente a bordo delle navi che solcavano il mare dei Caraibi ed il Golfo del Messico è cosa nota, ed è in questo groviglio di storie, leggende e dicerie che si intrecciano i legami più insoliti e divertenti tra il rum e la marina britannica.


E’ il caso dell’Ammiraglio Horatio Nelson, ad esempio, uno dei più stimati e temuti ammiragli inglesi dell’inizio dell’800. Dopo aver combattutto in lungo e in largo tra Egitto, Indie Occidentali e mediterraneo, in una delle battaglie più decisive della sua carriera, quella di Capo Trafalgar, Nelson vince e durante i festeggiamenti viene ucciso da un cecchino. La storia racconta che il corpo dell’ammiraglio fu immerso in una botte di rum per conservarlo fino all’arrivo in Inghilterra, ma la cosa tanto buffa quanto macabra fu che all’arrivo la botte era vuota ed il corpo in decomposizione. Alcuni marinai avevano praticato un foro sul fondo del barile per spillare il rum. Da allora il rum viene identificato anche con il nome di Nelson’s Blood.

 

Ma le storie non finiscono qui, pensiamo ad esempio alla nave USS Constitution che, in quanto vascello da combattimento, portava 48.600 galloni di acqua dolce per il suo equipaggio di 475 uomini e ufficiali. Ciò era sufficiente per sei mesi di operazioni in mare. La nave non portava evaporatori (distillatori di acqua dolce). Si noti comunque che secondo il suo diario di bordo, “Il 27 luglio 1812, la U.S.S. Constitution salpò da Boston con un carico completo di 475 ufficiali e uomini, 48.600 galloni di acqua dolce, 7.400 palle di cannone, 11.600 libbre di polvere nera e 79.400 galloni di rum.” La sua missione: “Distruggere o disturbare le navi inglesi.”
Raggiungendo la Giamaica il 6 ottobre, la nave caricò 826 libbre di farina e 68.300 galloni di rum. Si diresse quindi verso le Azzorre, arrivandovi il 12 novembre. Qui si approvvigionò di 550 libbre di carne e di 64.300 galloni di vino portoghese. Il 18 novembre fece vela per l’Inghilterra. Nei giorni seguenti sconfisse cinque navi da guerra britanniche e catturò per poi affondare 12 mercantili inglesi, salvando solo il rum a bordo di ognuno di essi.
Il 26 gennaio polvere da sparo e colpi erano finiti. Ciononostante, benché disarmata, compì un’incursione notturna risalendo il Firth of Clyde in Scozia. La sua compagnia da sbarco catturò una distilleria di whiskey e trasferì a bordo entro l’alba 40.000 galloni di single malt Scotch.
La U.S.S. Constitution arrivò a Boston il 20 febbraio 1813, senza munizioni, cibo, polvere da sparo, senza rum, senza vino, senza whiskey, ma con 48.600 galloni di acqua stagnante.

 

Ed ancora, si pensi alla comparsa del rum a bordo della marina inglese. Il Generale Venable e il vice Ammiraglio Penn, quando salparono dall’Inghilterra nel dicembre del 1654, avevano come obiettivo Hispaniola, da strappare al dominio spagnolo. La battaglia di Hispaniola fu un disastro, motivo per il quale i due decisero di ripiegare, questa volta con successo, sulla vicina e meno agguerrita isola di Jamaica, che venne strappata alla Spagna nel 1655. Dopo la conquista, in via del tutto ufficiosa, i due decisero di ripagare la propria truppa stivando rum a bordo delle navi, anzichè la solita birra. Questa, per quanto non doverosamente documentata, potrebbe essere la prima volta che il rum fa la sua apparizione tra i marinai inglesi. Per quanto i marinai abbiano apprezzato il rum molto più della birra amara e calda nelle loro traversate, la conquista di Giamaica non salvò comunque i due dall’ira di Cromwell per il disastro di Hispaniola, e nello stesso anno Penn e Venable vennero portati in catene nella Torre di Londra.

 


 

E le storie non finiscono qui, ma se vi sono piaciute e ne volete altre, chiedetecelo qui sotto e ne racconteremo ancora in una delle prossime rubriche “Rum E..

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