{"id":4369,"date":"2012-11-12T13:10:59","date_gmt":"2012-11-12T12:10:59","guid":{"rendered":"http:\/\/news.isladerum.com\/?p=4369"},"modified":"2012-11-12T13:10:59","modified_gmt":"2012-11-12T12:10:59","slug":"degustare-un-rum-ad-alto-grado","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.isladerum.com\/degustare-un-rum-ad-alto-grado\/","title":{"rendered":"Degustare un rum ad alto grado"},"content":{"rendered":"

Mi ritrovo spesso a leggere, o a dover affrontare nelle mie degustazioni, il problema della degustazione dei distillati FULL PROOF<\/strong> ovvero dei distillati a grado elevato. Dopo aver pi\u00f9 volte indicato poche semplici regole da seguire ho deciso di scriverle anche qui sul sito.<\/p><\/blockquote>\n


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Innanzitutto partiamo dalla definizione di alto grado<\/strong>. Non vi \u00e8 un vero e proprio “grado limite” al di sopra del quale possiamo definire un distillato high proof o full proof, in genere ci basiamo sulla normale gradazione dei distillati e dei rum in particolare, nel nostro caso, che vengono mediamente immessi sul mercato tra\u00a0 38% e 46% abv, ovvero tra i 38 e i 46 “gradi”. Ben attenti a considerare per\u00f2 la dicitura “Full Proof”, la quale indica propriamente il pieno grado, ovvero la gradazione di uscita dalla botte alla fine dell’invecchiamento<\/em>. Non \u00e8 escluso che questa possa attestarsi anche al di sotto del 46%abv , ma anche in questo caso parleremo di Full Proof, anche se non potremo in linea di massima parlare di alto grado.<\/p>\n


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[dropcap custom_class=”normal”]1. “Come faccio ad apprezzare un prodotto che all’olfatto ed al palato mi brucia e rende impercettibile ogni sentore?”<\/em><\/strong> [\/dropcap]<\/em><\/strong><\/p>\n

Generalmente la degustazione di un rum, o comunque di qualsiasi altro distillato, che supera i 45 gradi \u00e8 una degustazione divertente come poche per la capacit\u00e0 che ha una cos\u00ec alta gradazione di mutare i suoi aromi nel tempo. Infilare il naso nel bicchiere \u00e8 ovviamente l\u2019ultima cosa da fare, ma questo vale anche per gli altri spiriti, anche se a grado pi\u00f9 basso. L\u2019esame olfattivo lo si fa con piccolissime olfazioni a distanza e sopra al bicchiere e solo dopo che il distillato mostra di \u201caprirsi\u201d possiamo effettuare qualche piccola indagine olfattiva anche all\u2019interno del calice. L\u2019evoluzione riscontrabile in un bicchiere a pieno grado \u00e8 difficilmente riscontrabile in altri prodotti a grado pi\u00f9 basso.<\/em> Resto comunque concorde sull\u2019esame gustativo, molto difficile, ma non impossibile. Tenete sempre conto che in bocca si produce saliva. L\u2019introduzione in essa di una piccola quantit\u00e0 di rum ad alto grado, la miscelazione con la saliva e l\u2019ossigenazione del cavo orale permettono a questi distillati di \u201cesplodere\u201d letteralmente in bocca senza per questo sgretolare i nostri sensi bruciandoli. E\u2019 chiaro che l\u2019esperienza sta nel sapere qual\u2019\u00e8 la \u201cgiusta quantit\u00e0\u201d per noi e per il nostro palato.
\nDa purista vi direi di non mescolare acqua! Aspettate, lasciate che l\u2019aria faccia il suo gioco chimico portando fuori l\u2019aggressivit\u00e0 iniziale del tenore alcoolico. Un errore che spesso si fa \u00e8 roteare il bicchiere e infilarci dentro il naso. Smuovere cos\u00ec vigorosamente un prodotto che di gradi ne fa pi\u00f9 di 40, vuol dire invitare gran parte dell\u2019alcool in esso contenuto ad uscire tutto insieme\u2026 mettere il naso subito dopo aver fatto questo vuol dire effettuare un\u2019olfazione di una componente alcoolica estremamente concentrata ed irritante. Se decidiamo di roteare un p\u00f2 il nostro distillato aumentandone la velocit\u00e0 di aerazione dobbiamo avere la pazienza di aspettare qualche minuto prima di rimetterci sopra il naso. Ad ogni modo, soprattutto alle prime esperienze con prodotti ad alto grado, \u00e8 preferibile aggiungere dell\u2019acqua ed accelerare questo processo.<\/p>\n


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[dropcap custom_class=”normal”] 2.[\/dropcap]”Quanta acqua aggiungere ad un distillato a pieno grado?”<\/em><\/strong><\/p>\n

Come direbbero in Scozia, “due goccie di rugiada del mattino”. Ovvero sempre e comunque una piccola dose. In verit\u00e0 la degustazione ottimale partirebbe dal distillato a pieno grado e via via la diluizione (sempre minima) e l’analisi. Ovvero analizziamo nuovamente il prodotto ogni volta che lo diluiamo un minimo.<\/p>\n


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[dropcap custom_class=”normal”] 3.[\/dropcap]”Perch\u00e8 sul mercato ci sono rum a cos\u00ec alta gradazione?”<\/em><\/strong><\/p>\n

I motivi possono essere vari, ma prevalentemente possiamo parlare di due motivazioni principali che spingono a questa scelta. La prima \u00e8 dettata dal piacere edonistico dell’immettere sul mercato un prodotto puro, cos\u00ec come sgorga dalla botte, e lasciare al pubblico la possibilit\u00e0 di gestirlo (allungandola o meno con acqua) come meglio crede, quando tra le mani hai una incredibile essenza concentrata, dovuta ad anni di invecchiamento ed alla maestria nell’arte della distillazione e selezione del distillato vergine.
\nUn’altra motivazione potrebbe essere la copertura di alcuni difetti di distillazione. Molte volte ho visto trincerarsi dietro la potenza alcoolica dell’alto grado, prodotti che lasciati respirare o allungati con acqua, rilevano presenze di difetti.<\/p>\n


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[dropcap custom_class=”normal”] 4.[\/dropcap]”I prodotti ad alto grado sono sempre prodotti di qualit\u00e0?” <\/em><\/strong><\/p>\n

La risposta \u00e8 NO<\/strong><\/u>. Alto grado non vuol dire per forza alto tasso qualitativo.<\/p>\n

Per qualsiasi ulteriore domanda non esitate a chiedere nel form sottostante.<\/p>\n

Buona degustazione a tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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